Artisti viventi e artisti scomparsi, tutti indistintamente vivi e presenti grazie alle loro opere, tutti legati da amicizia o ammirazione nei confronti del nostro magnifico scultore Umberto Peschi. Si chiama “contemporanea” l’arte che ingloba temporalmente gran parte del 900 e il primo ventennio del nostro secolo, perché attuale, perché moderna, perché libera nelle scelte di linguaggio, perché esprimente un’idea nuova, non ingessata della scultura. La prima novità proposta è l’eliminazione di ogni steccato tra figurazione e astrazione. La seconda è quella dell’agire individuale in coerenza con la storia di ricerca di ciascun artista, .con libertà, manipolando, assemblando, togliendo e aggiungendo con un uso indiscriminato di materiali e tecnologie che appartengono alla contemporaneità. Sono queste alcune delle considerazioni che possono sorgere visitando la mostra. Una visita da consigliare a chi si voglia rendere conto che cosa si intenda oggi per Scultura contemporanea. Per noi marchigiani un’occasione preziosa per rivedere opere di artisti scomparsi di cui si rischia di perdere persino il ricordo. Dunque, benvenuto Alfredo, .benvenuto Claudio, benvenuto Ugo, benvenuto Valeriano. E ciao a tutti gli artisti in mostra, che essendo vocazionalmente scultori appartengono a stirpe eletta!
L’iniziativa, oltre che della Galleria ospitante, e per essa di chi la dirige (Alessandro Leanza), e dell’Associazione Peschi, intitolata all’artista a cui si vuole rendere omaggio, scaturisce dalla passione degli artisti che vi partecipano: una condizione che solitamente giova alla qualità dell’evento.
La mostra sarà visitabile dal 29 gennaio al primo marzo.
Lucio Del Gobbo