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Associazione culturale "Alberto e Umberto Peschi" per le Arti Visive
Macerata, via G.Verdi n. 10
SCOPI DELL'ASSOCIAZIONE
dall'art. 5 dello Statuto:
L'Associazione si propone di conservare e valorizzare la memoria e l’opera artistica dello scultore Umberto Peschi e del fratello Alberto, nonché di organizzare eventi riguardanti l’arte contemporanea.
Nello spirito del testamento morale lasciato da Umberto Peschi, essa si prefigge:
a) di promuovere, almeno con una iniziativa annuale, mostre e convegni relativi ad ogni aspetto e situazione dell’arte contemporanea anche con particolare riferimento all’opera di Umberto e Alberto Peschi.
b) di istituire un premio per le arti visive da intitolare a "Umberto Peschi".
c) di realizzare mostre, convegni e dibattiti relativi alle arti visive in Italia e all'estero, favorendo in particolar modo lo scambio culturale e i gemellaggi artistici.
d) di promuovere ed organizzare attività di carattere culturale in genere, ed in particolare quelle legate alla storia e alle tradizioni artistiche.
e) di intraprendere iniziative che possano, direttamente o indirettamente, contribuire al prestigio, all'importanza ed ai mezzi dell'Associazione, anche con la sua partecipazione ad altri Enti, senza fini di lucro, che abbiano finalità affini o complementari a quelle dell'Associazione.
Dai fini dell'Associazione è escluso ogni scopo di lucro.
UMBERTO PESCHI nacque a Macerata il 2 luglio 1912.
Dopo aver frequentato la Reale Scuola di Tirocinio, e l'Istituto d'Arte di Macerata, continuò a studiare da solo.
Nel 1937, si trasferì a Roma dove con Bruno Tano e Sante Monachesi ebbe contatti con vari gruppi futuristi entrandone a far parte.
Nelle Marche è stato tra gli animatori dello storico Gruppo Boccioni, che raccolse in sé una generazione di futuristi maceratesi e che fu uno dei prodromi essenziali non solo per il cosiddetto "Secondo Futurismo Italiano", ma per lo studio e la rivalutazione in chiave critica e storica dell'intero movimento futurista.
Espose alle Biennali Internazionali d'Arte di Venezia nel '40 e nel '42 (Edizioni XXII e XXIII),
a tutte le Quadriennali di Roma dal '39 al '59 (Edizioni III, IV, V, VI, VII).
Fu presente alla maggior parte delle mostre sindacali italiane e alle manifestazioni futuriste tra il '37 ed il '43.
Fu amico personale di Prampolini, Balla, Depero e Licini. Espose con l'Art Club Internazionale in numerose occasioni.
E' riconosciuto come uno dei più importanti scultori del "Secondo Futurismo" italiano e la sua presenza alle Biennali e alle Quadriennali fu notata e storicizzata. Fu insegnante all'Istituto Statale d'Arte di Macerata. Ha sempre abitato e lavorato in una suggestiva casa-laboratorio in Via Lauro Rossi 7 a Macerata.
È deceduto, dopo una breve malattia, all’Ospedale di Macerata il 15 novembre 1992. Per volontà del Comune di Macerata è sepolto nella tomba dei "Maceratesi illustri ".
Umberto Peschi è stato un artista straordinario, per le invenzioni formali, originalissime, e per l’espressività di cui è stato capace, ma anche per le doti umane che hanno caratterizzato il suo rapporto con l’arte e con le persone che in essa, nella cerchia delle sue conoscenze, si sono trovate coinvolte. Peschi ha contribuito ad infondere in tanti amici ed estimatori la sua stessa passione, il suo stesso equilibrio, il suo ottimismo riguardo alle possibilità positive che la ricerca artistica ha, sia in senso individuale, in chi vi è direttamente coinvolto, che in senso sociale. Ed è stato un rapporto vivo, che non si è estinto con la scomparsa dell’artista, ma ha continuato a dare frutti per l’insegnamento che anche dopo, attraverso la riflessione e il ricordo, ne è scaturito.
Chi come noi, cercando di creare un’associazione dedicata a Peschi, si è posto il problema della salvaguardia della sua figura e della sua opera, ha constatato, con soddisfazione e commozione, il desiderio in ciascuno degli amici dell’artista di testimoniare il risultato e l’attualità di quella amicizia.
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ORIGINE E ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE
L'Associazione si è costituita nel 1995, spontaneamente, con varie motivazioni.
Innanzitutto dopo la morte di Umberto Peschi, avvenuta il 15 novembre 1992, si è temuta una dispersione della sua opera e della sua immagine, e di conseguenza anche di ciò che riguardava suo fratello Alberto, che aveva partecipato insieme a lui al movimento futurista maceratese (a dire di Umberto, con più attitudine ma meno dedizione). Il timore della dispersione aveva un fondamento. Umberto negli ultimi anni viveva solo e, non avendo familiari o parenti conviventi, per le sue questioni si appoggiava soprattutto agli amici.
Egli aveva pensato, ed anche redatto un testamento che poi non ha avuto il tempo e la possibilità di firmare, con la conseguenza che le sue volontà non si sono realizzate. A questo inconveniente che riguardava le sue opere e i suoi beni patrimoniali, si aggiungeva anche quello della dispersione dei documenti che documentavano la sua attività.
La preoccupazione degli amici è stata dunque quella di raccogliere per quanto possibile documenti che lo riguardassero e soprattutto far in modo che le istituzioni cittadine, principalmente il Comune di Macerata, ma anche la Provincia, organizzassero una mostra retrospettiva e nella circostanza si realizzasse anche un catalogo.
Questo progetto è andato a buon fine, anche grazie all’Associazione Peschi, ed in più sono stati realizzati ad opera dell’Associazione stessa con il finanziamento del Comune e della Provincia, un CD con l’illustrazione di tutte le opere, dunque un catalogo generale dell’opera, e un libro sull’archivio che si è costituito.
Il libro si è potuto realizzare grazie all’intervento dell’Università di Macerata e in particolare del Prof. Giuseppe Avarucci responsabile all’epoca della sezione per la conservazione e la catalogazione dei beni artistici e culturali, sezione dell’Università di Macerata distaccata a Fermo, e grazie anche al contributo dell’Archivio di Stato di Fermo che nel frattempo ha custodito l’archivio in via di riordino. Ne è scaturita una pubblicazione ad opera della dottoressa Caterina Scaloni. Poi, ad operazione completata, tutto il materiale è stato donato dall’Associazione alla Biblioteca Comunale di Macerata. Va sottolineato che l’archivio ha avuto un riconoscimento regionale, attraverso una certificazione che lo dichiarato di interesse pubblico regionale.
Contemporaneamente a ciò l’Associazione si è fatta promotrice di iniziative artistiche che hanno dato luogo a donazioni di opere e ad esposizioni (Macerata, Montecosaro, Smerillo, Pollenza). Le opere ricevute in dono sono state cedute in comodato al Comune di Smerillo e costituiscono il nucleo della Pinacoteca d'Arte Contemporanea.
L’Associazione ha inoltre concorso, mediando e fornendo materiale documentario, all’acquisizione da parte del Comune di una quindicina di sculture firmate da Peschi, realizzate in collaborazione con Adriano Biondi, che ne è divenuto roprietario, e poi da questi vendute al Comune.
L’Associazione, attraverso suoi soci, ha collaborato alla realizzazione della tomba di Peschi ed ha richiesto e ottenuto il trasferimento della salma presso la tomba comunale riservata ai cittadini illustri con Lauro Rossi e Ivo Pannaggi.
Lo stimolo a queste iniziative è venuto da Umberto Peschi stesso, che con il suo senso di amicizia e il suo valore d’artista è rimasto nel ricordo e nell’affetto di tanti suoi amici ed estimatori.
Ma dietro alla motivazione affettiva c’è stata quella culturale. Macerata aveva dei debiti nei confronti di Umberto Peschi. Non si dimentichi che era suo intento di lasciare tutti i suoi averi al Comune di Macerata, e fare della sua casa un centro studi per l’arte contemporanea. Se questo non si è potuto realizzare, restano comunque numerose altre testimonianze del suo impegno civile a favore della città.
In particolare modo per l’arte egli, oltre ad essere stato un protagonista, da artista, è stato animatore di una quantità di iniziative, e dunque un testimone attivo dell’arte contemporanea dagli anni trenta sino alla sua morte.