Umberto Peschi Ultimo atto - Associazione Peschi

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Umberto Peschi Ultimo atto

La copertina del volume curato da Adriano Biondi
La vetrina che la Bottega del libro ha dedicato al volume
 

Gli appassionati d’arte accoglieranno con piacere la notizia di un’ iniziativa editoriale riferita ad Umberto Peschi di cui quest’anno si ricorda il centenario della nascita e il ventennale della morte. Di che si tratta: su iniziativa di un collezionista, che ne possiede l’esclusiva, viene pubblicata  una serie di disegni di soggetto anche erotico, sin qui inedita, che impegnò l’artista nell’ultimo periodo della sua vita. La pubblicazione, realizzata a limitatissima tiratura, è presentata in questi giorni a Macerata con grande evidenza  presso la Libreria del Corso, che le ha riservato una delle sue vetrine con la dedica “La Bottega del Libro ricorda Umberto Peschi”.  
“Umberto Peschi – Ultimo atto” questo il titolo dell’elegante volume che riproduce, introdotti da una presentazione di Adriano Biondi e una testimonianza di Lucio Del Gobbo, i 57 disegni inediti  recanti - quasi intimistica annotazione - i titoli attribuiti all’epoca dall’autore stesso: un’autentica chicca!.
Questo ciclo di disegni ha costituito una breve parentesi nel contesto della operatività di Umberto Peschi, ma anche, in senso temporale, la conclusione di essa. E se il disegno era stato un aspetto particolare e di particolare attrattiva nell'attività  dello scultore maceratese, questo ciclo ha rappresentato una particolarità  del particolare, per la tematica trattata, per il breve lasso di tempo entro cui fu realizzato, per il modo in cui fu prodotto, sotto la spinta di un autentico divertimento e d’un ritrovato piacere del “costruire”. In tutto questo è probabile che  abbiano giocato un ruolo determinante la suggestione  sessuale, la simpatia per qualche amica particolarmente ammirata e vicina (forse anche l'innamoramento), oltre che l’incalzante richiesta, sinceramente entusiasta, del suo amico Adriano Biondi, che ancora una volta aveva saputo scorgere in questa produzione un’assoluta coerenza di stile, un  entusiasmo nuovo e senza cadute, e un’ironia inedita, certamente inconsueta per l’artista. Scrive Lucio Del Gobbo a questo proposito: “Per quanto mi ha riguardato, data l'assiduità  con cui ho potuto seguire Peschi durante quel periodo (aveva sempre tenuto a farmi vedere i disegni man mano che li realizzava e prima che Biondi glieli togliesse di mano) la cosa più  notevole e che ancor oggi ricordo con assoluta vivezza, era la gioia fresca che, specialmente all'inizio, questo tipo di dedizione gli procurava. Mostrandomi i disegni sogghignava divertito ma sommessamente, un po' per schermirsi e un po’ per pudore (ché anche questo apparteneva alla sua semplice natura), dato anche il genere di tema trattato, intendendo gustare per sé la libertà gioiosa che il dedicarsi a quel ciclo gli riservava. Con la schiettezza che gli era propria, dopo aver realizzato il quarantottesimo disegno, l’artista maceratese disse agli amici più vicini d’essersi un po’ stancato e di ritrovare a fatica la vena iniziale. Di lì a poco concluse senza alcuna  incertezza o nostalgia”.

L’Associazione Culturale A. e U. Peschi per le Arti visive è ben lieta di segnalare l’evento e di sottolinearne l’indubbia valenza culturale, fiduciosa che questa serie di disegni possa essere in seguito presentata in originale nell’ambito delle iniziative che si stanno preparando per ricordare l’opera e l’umanissima figura dell’illustre artista maceratese.  


Macerata, 2 aprile 2012

 
 
 
 
Umberto Peschi e Adriano Biondi (1987)
 
 
 
 
 
 
 
 
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