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Alla base delle ricerche plastiche di Peschi
Una precisa volontà costruttiva è alla base delle ricerche plastiche di Peschi; infatti egli tende a stabilire un valore modulare con cui esalta i ritmi unitari, le cadenze strutturali, divenute ormai la sostanza spaziale di questi rilievi, di queste intersecazioni, cioè il significato essenziale del suo fare plastico. Non è solo la ricerca quindi di una legge proporzionale, più evidente per la successione modulare dei suoi termini costruttivi, a interessarlo, così come l'articolazione quasi monumentale, il ritmo cadenzato di quei volumi non esaurisce la particolare tessitura spaziale dell'immagine. Infatti Peschi accoglie quelle sequenze formali, i piani costruttivi, le vaste fenditure delle sue « colonne » ideali, ma invece di ricercare un certo sviluppo combinatario, vuole periodizzare quel flusso, così che la ricchissima articolazione del ritmo interno precisa quasi il tempo organico di quella forma, svela l'orditura di quel tessuto plastico continuo nella diversa tensione o grandezza di quei termini strutturali, per cui queste « sculture » assumono lo stesso rilievo dello spazio, cioè concretizzano, in termini spaziali, una immagine plastica di grandiosa suggestione estetica.
Toni Toniato
Da un piccolo catalogo relativo a una mostra agli “Amici dell’Arte” a Macerata – 22 dicembre 1964- 10 gennaio 1965
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L'eredità storica del futurismo
L'eredità storica del Futurismo ha agito sull'opera d'Umberto Peschi come crescente investimento creativo che ha potenziato la fertile immaginazione dell'artista, spinto ad avventurare le dinamiche del plasticismo bocconiano nell'articolazione di una struttura formale composita, dove vi concorrono elementi tratti da simbologie arcaiche ed insieme da mitografie avveniristiche. l risultati di tale ricerca sono stati quanto mai originali e di una qualità per certi versi pari a quella dei grandi scultori americani degli anni Quaranta e Cinquanta che attraverso analoghe desinenze visive hanno esaltato il linguaggio dell'astrazione moderna. A guidare del resto il bisogno per Peschi di una continua sperimentalità, tanto rigorosa quanto coerente -portata a servirsi inoltre di materiali eterogenei, ma armoniosamente combinati, - è l'impulso soprattutto inventivo che caratterizza le sue diverse soluzioni stilistiche, pervase di un'inconfondibile cifra poetica la quale esige a tutt'oggi che ne sia riconosciuto l'effettivo valore nel panorama dell'arte italiana del secolo appena trascorso.
Toni Toniato
Dal catalogo Costantinopoli 107° - Retrospettiva omaggio a Umberto Peschi, con interventi di Bignardi, Binni, Crispolti, Del Gobbo, Ferretti, Fiorillo, Toniato
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